Serie B

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view post Posted on 9/3/2010, 21:47




Serie B

La Serie B, detta anche campionato cadetto, è il secondo livello professionistico del campionato italiano di calcio.

È organizzato dalla Lega Nazionale Professionisti, comprende 22 squadre e fu istituita a livello nazionale nella stagione 1929/30. Il record di partecipazioni è del Brescia (53).

Rappresenta il campionato più basso disputato da cinque squadre: il Torino, la Juventus, la Lazio, la Roma ed il Milan.

Regolamento

Dalla stagione 2004/05 vi sono iscritte ventidue squadre che disputano un torneo articolato in un girone di andata che va da settembre a gennaio ed un girone di ritorno che si protrae da gennaio a giugno. In passato il numero di squadre partecipanti era di 20, poi aumentato a 24 nella stagione 2003/04 in seguito alle vicende del cosiddetto Caso Catania ed infine portato agli attuali 22 nella stagione 2004-05, grazie al conseguente allargamento della Serie A da 18 a 20 squadre.

Al termine della stagione regolare le prime due squadre in classifica vengono direttamente promosse in Serie A mentre le squadre classificate dal terzo al sesto posto disputano una serie di play-off con partite di andata e ritorno. Se fra la terza e la quarta classificata ci sono 10 o più punti di differenza, non si giocano i play-off e la terza viene promossa direttamente. Alla prima classificata viene assegnata la Coppa Ali della Vittoria come riconoscimento per il proprio successo. Questa coppa ha un'altezza di 63 centimetri e un peso di 5 chili, la cui struttura rappresenta le ali della dea Vittoria che sostiene una coppa simile ad un braciere olimpico; dalla stagione 2006/07 il trofeo viene consegnato sul campo, al termine dell'ultima giornata di campionato. Prima che fosse istituita questa cerimonia di premiazione, la Lega Nazionale Professionisti consegnava, in una cerimonia privata, un trofeo celebrativo alla società vincitrice del campionato.

In ogni stagione retrocedono direttamente in Lega Pro Prima Divisione le tre squadre peggio classificate.

La quartultima e la quint'ultima debbono affrontare dei play-out con partite di andata e ritorno per decidere quale sarà la quarta società a retrocedere. La quartultima retrocede direttamente se ci sono 5 o più punti di distacco dalla quintultima.

Evoluzione

I primi campionati italiani di calcio erano estremamente elitari e composti da un esiguo numero di squadre. Fu nel 1904 che il torneo si allargò con la prima edizione della Seconda Categoria: trattavasi di una competizione in cui da un lato prendevano parte le formazioni della riserve delle società afferenti alla Prima Categoria, e dall'altro quei sodalizi provinciali che erano da poco entrati nella Federazione. Solo se le provinciali riuscivano a battere le riserve delle squadre metropolitane vincendo il campionato di rincalzo, si dimostravano pronte a sfidare i titolari accedendo alla massima categoria. Tale meccanismo fu messo in crisi dall'assemblea federale del 31 agosto 1912, in cui venne approvato il piano Valvassori-Faroppa che regionalizzò l'intera piramide calcistica italiana, e sostituì la Seconda Categoria spezzandola fra il Campionato Riserve e la Promozione gestita dai singoli Comitati Regionali.

Fu solo nel 1921 che il Progetto Pozzo creò un vero e proprio campionato cadetto nazionale istituendo la Seconda Divisione, torneo in cui confluirono tutte quelle società vittime della pesante scrematura cui andò incontro la Prima Categoria ora ribattezzata come Prima Divisione. La nuova manifestazione partì nel 1922 con un organico di 48 squadre suddivise in sei gironi, strutturati a livello interregionale ma ancora vagamente corrispondenti alle giurisdizioni dei comitati locali, mentre nel 1924 si scese a 40 sodalizi e a quattro gironi, ora geograficamente più estesi. Nel 1926 la Carta di Viareggio ridenominò il massimo campionato come Divisione Nazionale, e scalando di conseguenza il nome delle categorie minori, con la Seconda Divisione che assunse l'etichetta di Prima Divisione: ma non fu l'unico cambiamento, perché l'ente che gestiva il torneo, la Lega Nord, modificò la sua natura divenendo il nazionale Direttorio Divisioni Superiori, e ciò comportò il fatto che uno dei gironi fu riservato al calcio meridionale, cui fecero posto numerosi club del Nord de facto declassati d'ufficio.

Ma la riforma epocale fu concepita nel 1928 dal nuovo presidente della FIGC, il gerarca fascista bolognese Leandro Arpinati. L'influente politico stabilì la creazione di lì ad un anno di un campionato cadetto radicalmente diverso, e cioè non più un torneo interregionale, ma bensì un girone unico nazionale esattamente identico a quello parimenti progettato per il campionato maggiore: nacque così, nel 1929, la Serie B.

La prima edizione vide ai nastri di partenza 18 squadre, un format che rimase inalterato fino al 1933, quando si provò la suddivisione su due raggruppamenti. L'esperimento non fu però felice, e nel 1935 si tornò al modello originale che, salvo un tentativo di riduzione fra il 1936 e il 1938, si protrasse fino allo stop dovuto alla Seconda guerra mondiale. Nell'immediato Dopoguerra, le colossali distruzioni belliche unite alla diffusa povertà impedirono la subitanea riproposizione del torneo, che si sviluppò con modalità differenziate fra le due aree del paese, il Nord e il Sud. Nel 1948 finalmente la FIGC riuscì a ricreare un girone unico a 22 squadre, ridotte poi nuovamente a 18 nel 1952. Nel 1958 si decise un allargamento dell'organico a 20 società, stabilendo un format che, tranne in un'occasione (campionato 1967-68, a 21 squadre per la diminuzione da 18 a 16 delle partecipanti alla Serie A) rimase inalterato per ben quarantacinque anni. Furono le conseguenze del cosiddetto Caso Catania a sconvolgere nel 2003 la consolidatissima tradizione e a portare il lotto delle iscritte al record assoluto di 24 squadre, poi scese a 22 l'anno successivo. Attualmente il presidente federale Giancarlo Abete ha espresso l'intenzione di riportare la categoria al suo organico standard di 20 club.
 
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