Monito del Papa all'Angelus: ''Le sventure della vita siano occasioni per riflettere'

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~x.Max
view post Posted on 7/3/2010, 12:46




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Città del Vaticano, 7 mar. - (Adnkronos) - ''Le sventure, gli eventi luttuosi, non devono suscitare in noi curiosità o ricerca di presunti colpevoli, ma devono rappresentare occasioni per riflettere, per vincere l'illusione di poter vivere senza Dio, e per rafforzare, con l'aiuto del Signore, l'impegno di cambiare vita''.

E' quanto ha detto questa mattina il Papa in occasione dell'Angelus celebrato in Piazza San Pietro. Benedetto XVI ha spiegato che ''di fronte al peccato, Dio si rivela pieno di misericordia e non manca di richiamare i peccatori ad evitare il male, a crescere nel suo amore e ad aiutare concretamente il prossimo in necessità, per vivere la gioia della grazia e non andare incontro alla morte eterna''.

Tuttavia, ''la possibilità di conversione esige che impariamo a leggere i fatti della vita nella prospettiva della fede, animati cioe' dal santo timore di Dio. In presenza di sofferenze e lutti, vera saggezza e' lasciarsi interpellare dalla precarieta' dell'esistenza e leggere la storia umana con gli occhi di Dio, il quale, volendo sempre e solo il bene dei suoi figli, per un disegno imperscrutabile del suo amore, talora permette che siano provati dal dolore per condurli a un bene piu' grande''.

In mattinata nel corso della messa celebrata alla parrocchia di San Giovanni della Croce, nel settore nord della diocesi di Roma, nel quartiere di Colle Salario il Pontefice ha sottolineato la necessità della Chiesa di aprirsi ai laici assegnando a questi ultimi ruoli di maggior responsabilità, il che implica un cambiamento di mentalità anche da parte del clero. E' quanto ha detto questa mattina il Papa questa mattina .

''Sin dal suo nascere, questa Parrocchia si è aperta ai movimenti ed alle nuove comunità ecclesiali - ha affermato il Pontefice nel corso dell'omelia - maturando così una più ampia coscienza di Chiesa e sperimentando nuove forme di evangelizzazione''.

''Vi esorto a proseguire con coraggio in questa direzione - ha aggiunto - impegnandovi, però, a coinvolgere tutte le realtà presenti in un progetto pastorale unitario. Ho appreso con favore che la vostra comunità si propone di promuovere, nel rispetto delle vocazioni e dei ruoli dei consacrati e dei laici, la corresponsabilità di tutti i membri del Popolo di Dio''.

''Come ho già avuto modo di ricordare - ha spiegato ancora Ratzinger - ciò esige un cambiamento di mentalità, soprattutto nei confronti dei laici, passando dal considerarli collaboratori del clero a riconoscerli realmente corresponsabili dell'essere e dell'agire della Chiesa, favorendo cosi' la promozione di un laicato maturo ed impegnato''.

''Carissime famiglie cristiane - ha detto ancora il Papa - carissimi giovani che abitate in questo quartiere e che frequentate la parrocchia, lasciatevi sempre più coinvolgere dal desiderio di annunciare a tutti il Vangelo di Gesù. Non aspettate che altri vengano a portarvi altri messaggi, che non conducono alla vita, ma fatevi voi stessi missionari di Cristo per i fratelli, dove vivono, lavorano, studiano o soltanto trascorrono il tempo libero''.

''Avviate anche qui - ha proseguito - una capillare e organica pastorale vocazionale, fatta di educazione delle famiglie e dei giovani alla preghiera e a vivere la vita come un dono che proviene da Dio''.
 
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