TORINO, 5 gennaio - La Juve ha venduto, venderà e probabilmente comprerà. La sua impronta sul mercato di gennaio la società bianconera ha cominciato a metterla. Ariaudo è andato al Cagliari, Molinaro, con la formula del prestito oneroso (500 mila euro, il riscatto è fissato a 4 milioni), ieri ha preso la via di Stoccarda: ha raggiunto la squadra tedesca nel ritiro spagnolo di La Manga, vicino Murcia, dove oggi farà le visite mediche e poi tutto potrà essere ufficializzato. Poi c’è l’altra cessione, maturata sempre nella giornata di ieri, non ancora ultimata in tutti i suoi passaggi e per questo tenuta in stand by, sicuramente fino a giovedì, forse anche fino a lunedì prossimo: Tiago all’Atletico Madrid, con la stessa formula trovata per Molinaro ma un riscatto fissato a 8,5 milioni. In questo però le variabili sono due: il portoghese deve ancora parlare e accordarsi con l’Atletico, la Juve deve valutare le condizioni di Sissoko e Camoranesi prima di liberare il suo centrocampista. Alla fine tutto fa pensare che lo libererà perché l’accordo tra il ragazzo e gli spagnoli non rappresenterà certo un problema. Contestualmente verrà fatta anche la valutazione se intervenire o meno sul mercato a centrocampo: in attesa di capire se anche sulla fascia sinistra non ci saranno novità (al momento sarà De Ceglie il vice Grosso).
LE STRATEGIE - Il ds Secco ieri è stato impegnato su questo doppio fronte delle cessioni: ha riaperto i canali con lo Stoccarda (avviati in estate, quando seguiva Tasci), ha sfruttato i suoi rapporti spagnoli di lunga data e messo in piedi la vicenda Tiago. Ora la Juve vuole riflettere: deve evidentemente guardare al bilancio, ha la forte tentazione di intervenire sul mercato, ma per sostituire Tiago, quindi uno che non era tra i titolari. Non trapela l’intenzione di stravolgere il progetto tattico, per questo, il giocatore che verrà eventualmente preso (quasi sicuramente, ma dopo aver valutato le condizioni di Sissoko e Camoranesi) rappresenterà un complemento ai titolari. Ed entrerà con la stessa formula applicata per le operazioni in uscita, il prestito. Questo perché non c’è ovviamente garanzia che i riscatti fissati oggi con Stoccarda e Atletico Madrid vengano riscossi. E l’input deve essere quello di non caricare sul bilancio.
OBIETTIVI - Non sono, a dirli così, chiari di luna straordinari per i tifosi bianconeri. Ma è la realtà che trapela dagli ambienti bianconeri. Per questo, tanto per essere chiari, non sarà Ledesma il giocatore che vestirà la maglia bianconera: una indiscrezione raccolta dalle segrete stanze di corso Galileo Ferraris. Non che l’argentino non sia stato seguito, non che l’idea non sia balzata e magari ora ristagni nel fondo dei pensieri: ma l’argentino avrebbe un costo e un ingaggio. E la parola d’ordine è.. prestito. Anche se la vertenza con la Lazio finisse in suo favore nei tempi di mercato, comunque niente Ledesma alla Juve. Questo è, almeno ad oggi. Giusto se arrivasse Hiddink potrebbe verificarsi lo strappo alla regola: il nome di Afellay del Psv è legato proprio all’ipotizzato cambio in panchina e all’ingaggio del totem olandese. Le strade concrete portano ad altri due nomi: Tiberio Guarente dell’Atalanta e Alberto Zapater del Genoa. Ci sono conferme forti da ogni parte di contatti avviati. Guarente piace anche alla Fiorentina, il ds Osti sente il polso di una Bergamo calda e vuole tenersi stretta la sua stella fino a giugno (meno che mai in prestito), solo i buoni rapporti storici della società nerazzurra con la Juve potrebbe cambiare il corso delle cose. E’ giusto, fino a prova contraria, pensare che questo possa accadere. Anche su Zapater la Juve si è mossa, Preziosi vuole però aspettare prima che arrivi almeno Menegazzo e poi mettersi seduto a parlare: anche con il Genoa i rapporti con la Juve sono ottimi. L’ultima idea della Juve è che possa tornare alla base Ekdal, il giovane svedese cresciuto in Primavera: ma sarebbe più logico lasciarlo a trovare spazio dove il suo club possa valutarlo a pieno per il futuro.
